AKIRA Uno dei fumetti giapponesi che ha avuto piu' successo negli ultimi anni e' stato sicuramente quello di Katsuhiro Otomo: "AKIRA". La parola, composta dalle tre sillabe A, KI e RA, si pronuncia con l'accento sulla prima A, contrariamente a come si usa fare in Italia (non l'avreste mai detto eh !!!). Il fumetto in questione fu pubblicato in Giappone per la prima volta dalla Kodansha nella rivista Young Magazine e in seguito venne raccolto in sei volumi di circa 300-400 pagine l'uno. Prima di arrivare in Italia il fumetto ha dovuto subire un complesso adattamento grafico, curato dalla Epic Comics, la quale, oltre che ribaltare le tavole per adattarle al pubblico occidentale, ha anche curato l'adattamento dei testi. Fatto questo le tavole, piu' strapazzate che mai, vennero inviate in un'altro studio che si occupo' della colorazione (effettuata da Steve Oliff) per mezzo di speciali computers e successivamente mandate a chi si occupa della stampa su carta (e vissero felici e contente?!?). NO! Perche' a mio parere questa tecnica di colorazione, resa necessaria per questioni di mercato (non bisogna dimenticare che in America la maggior parte dei fumetti sono appunto pubblicati a colori), ha rovinato le tavole dando ad esse sfumature piatte e senza tono. Una volta finite tutte queste operazioni le tavole vennero vendute dalla Marvel in Francia, Spagna e in fine all'Italia (perche' sempre ultima!?!). In Italia Akira, ormai giunto agli ultimi episodi (36 numeri in tutto), e' pubblicato dalla Gle'nat Italia, la quale ha anche organizzato una massiccia campagna pubblicitaria. Sorge allora spontanea una domanda: la Gle'nat Italia non avrebbe fatto prima a comprarsi direttamente le tavole dal Giappone? LA TRAMA DI AKIRA Ripassata un po' di storia passiamo ora alla trama... Questa, molto complessa e articolata, tanto per cambiare si svolge interamente a Neo-Tokyo City nel 2030, 38 anni dopo la III Guerra Mondiale. Una banda di motociclisti guidati da Kaneda fanno una corsa per la vecchia citta' proibita e, in un incidente con un bambino, Tetsuo (un amico di Kaneda) rimane ferito. Con questo incidente Tetsuo e Kaneda rimangono immischiati in uno strano progetto seguito dal Colonnello. Inoltre Kaneda conosce Kay e suo Fratello Ryu appartenenti ad un gruppo di resistenza. Il gruppo di resistenza e' guidato da Nezu (topo in giapponese), un funzionario governativo e dalla Leader religiosa Lady Miyako. Il colonnello ha sotto il suo controllo tre bambini ESPer (Extra Sensorial Power) e sottopone Tetsuo a dei pesanti esperimenti con i quali essi risvegliano nel ragazzo tremendi poteri telepatici. Tetsuo viene ribattezzato Numero 41. Egli pero' non riuscendo a controllare i suoi poteri uccide Yamagata, amico di Kaneda, e si dirige verso lo stadio presso il quale si trova appunto AKIRA in stato di ibernazione. Tetsuo inconsapevole delle conseguenze sveglia Akira (un bambino di circa 10 anni) e lo conduce in superficie. Le cose pero' vanno di male in peggio perche' uno scienziato preso dal panico attiva il codice sette mettendo a soqquadro l'intera citta' e il colonnello pur usando un satellite di nome SOL non riesce ad uccidere Tetsuo (che se la cava con la perdita di un braccio) e Akira (il quale viene portato in salvo da Kay e Kaneda). Il colonnello allora per recuperare Akira fa uso dei tre bambini ESPer ma appena lo trovano, Nezu, nel tentativo di ucciderlo, uccide uno di quest'ultimi e risveglia cosi' in Akira i suoi terribili poteri che scatenano una violentissima esplosione. I nostri protagonisti pero' vengono miracolosamente teletrasportati da Kiyoko e Masaru, i due bambini ESPer rimasti, su due palazzi piu' lontano dal luogo dell'esplosione ma Kaneda, con una sfortuna tremenda, cade nel palazzo piu' vicino e viene inghiottito dall'esplosione. Da qui' ha inizio un nuovo capitolo della storia che vede come protagonista il "GRANDE IMPERO DI TOKYO" istituito da Akira e Tetsuo. Ora, dopo l'esplosione, Neo-Tokyo e' tagliata fuori dal mondo e Lady Miyako apre il suo tempio per offrire rifugio e assistenza ai sopravvissuti e chiede a Kay di portargli Masaru e Kiyoko. Inoltre gli rivela che lei, anche se non possiede poteri psichici, e' una potente medium capace di incanalare e amplificare i poteri degli altri ESPer. Nel frattempo s'infiltrano nell'Impero delle spie americane che cercano di uccidere Akira con delle speciali armi batteriche ma di questi si salvera', grazie all'aiuto di Ryu, solo il capo Yamada. Allora le truppe dell'Impero attaccano il tempio di Miyako e nello scontro Tetsuo, provocando un'ennesima esplosione, fa' riapparire il palazzo che era stato inghiottito dall'esplosione di Akira, e con questo il nostro mitico Kaneda. Per esaltare i seguaci dell'Impero viene indetta nello stadio una grande assemblea, durante la quale Tetsuo si teletrasporta sulla Luna dove crea un gigantesco cratere. Durante la serie di terremoti e tempeste provocate dalla perdita di massa del satellite, Ryu perde la vita schiacciato da un masso. Ora tutte le forze in gioco convergono allo stadio per lo scontro finale nel quale, oltre che assistere a esplosioni, colpi di scena, botte di ogni genere, spari e chi piu' ne ha piu' ne metta, si vedra' Tetsuo in preda a delle strane mutazioni genetiche dovute alla perdita di controllo dei propri poteri. La fine..., la fine..., ehm..., non me la ricordo (altrimenti perdereste tutto il gusto). Tirando le somme e' una storia avvincente e bella (un po' incasinata forse ma pur sempre bella), caratterizzata dal tratto pulito e particolareggiato di Katsuhiro Otomo, ma penalizzata dalla colorazione realizzata interamente al computer e dal prezzo troppo elevato (4.500 - 5.000 lire al numero sono un duro colpo per le povere tasche di un medio fumettofilo), difetti che pero' non pregiudicano eccessivamente il fumetto. L'ANIME DI AKIRA L'anime, realizzato nel 1988, viene distribuito in Italia nel 1992 dalla Multivision al prezzo di sole 34.900 lire per ben 124 minuti di animazione mozzafiato. L'animazione fu affidata a Takashi Nakamura e la regia allo stesso Katsuhiro Otomo. Il punto di forza di questo lungometraggio e' appunto l'animazione, che, oltre aver richiesto un esiguo badget (si fa' per dire) di pressapoco dieci miliardi di lire, impegno' uno staff di ben 1300 persone, suddivise in 50 studi. In Italia e' stato realizzato un doppiaggio piu' che buono (tralasciando lo strano cambiamento di sesso di Lady Miyako) ma la Multivision ha pensato bene di rovinare il tutto tagliando i primi minuti, quelli in cui si vedeva la distruzione di Tokyo e appresso la veduta aerea di Neo-Tokyo. Nonostante tutto cio' in Giappone e in Italia l'anime non ebbe il successo desiderato perche', nonostante le vendite elevate, il pubblico risulto' insoddisfatto e deluso dalle aspettative. I motivi sono essenzialmente due: primo perche' la storia segue a grandi linee la versione su carta e secondo perche', senza aver letto prima il fumetto, arrivati alla fine dell'anime ci si chiede:??? Gia' e' caotico il fumetto, figuriamoci 124 minuti di riassunto! Nota interessante: nella versione originale (quella jappanese per intenderci), i movimenti delle labbra sono perfettamente sincronizzati e adattati alle parole... WOW! Seconda nota interessante: per alcune scene, tipo gli scontri fra le due bande e lo scoppio di alcuni palazzi, e' stato utilizzato il computer allo scopo di rendere piu' fluidi e reali i movimenti... doppio WOW! Akira e' comunque un film da comprare anche ben dieci volte solo per la spettacolarita' delle scene e dell'animazione. Simone Lo Gioco