Date: 03-11-1994 Author: Positive Mind, alias Pietro Tacconi Address: Via Mariti 10 50127 Firenze -Fi- Phone: +36-55-367079 (also for on-line chat ;) ) *) Premetto inanzitutto che il txt seguente e' la copia esatta di un tema d'italiano fatto il 03-11-1994 nel Liceo Scientifico "Leonardo da Vinci" di Firenze, nella sez. 4 F. Il tema era libero, cosi' ho scritto la prima cosa che mi veniva in mente. *) Non prendetevela se il testo vi sembra troppo poco tecnico od impreciso; ricordate che e' destinato ad essere letto da persone che non hanno una preparazione specifica sull'argomento. *) Il testo e' quello originale; per quanto mi renda conto che ci sono imprecisioni di vario genere, non gli e' stato aggiunto assolutamente niente (perdonate gli errori di grammatica e sintassi...;> ); sarei ben contento se qualcuno volesse rispondermi lasciandomi un msg. Titolo: "Adesso scrivo...Hacking; riflessioni sull'uso e l'abuso delle nuove tecnologie informatiche" Ormai sempre piu' spesso viene riportata dai media l'espressione "crimine informatico"; e' recentissima la notizia di una intrusione telematica nella banca dati dell'agenzia d'informazione Adn-Kronos, in cui e' stato inserito un programma virus che ha paralizzato tutto il sistema dei computer collegati fra di loro. Si sentono al riguardo parole (e spesso "leggende" da ufficio) che suonano piuttosto strane come hacker, virus informatico, reti telematiche, password e cosi' via; non sempre, pero', questi termini vengono usati nella loro accezione corretta. In linea di massima, il termine "crimine informatico" indica una serie di atti criminali che hanno a che fare con sistemi informatici, prevalentemente l'intrusione per via telematica in un computer protetto, che sia a scopo di lucro (ad esempio per falsare il proprio conto in banca), a scopo di spionaggio, ed anche per vandalismo. Una figura che viene sempre chiamata in causa e' l'hacker, cioe' una persona che abbia le conoscenze giuste per violare un sistema informatico, un vero e proprio criminale; in realta', anche se la parola ha ormai preso un significato negativo, l'hacker non e' solo un criiinale; e' come un solitario navigatore nell'immenso oceano delle reti telematiche (ve ne sono anche a livello mondiale), e va di banca dati in banca dati come se girasse per dei porti; la figura dell'hacker (o anche della hacker, non si sa mai...) e' quella di una persona che cerca la conoscenza, che vuole sentirsi libera, e magari divertirsi all'interno di un "mondo" sicuramente molto virtuale ma spesso molto meno fittizio e/o ipocrita del nostro. Chiaramente, non tutti gli hackers sono dei santi; ci sono vere e proprie organizzazioni criminali che lavorano su commissione per violare dei computer, facendosi pagare delle grosse cifre; se prima l'hacker era quasi sicuramente un'adolescente esaltato che si divertiva a fregare il governo o le grandi aziende, ormai questa figura e' stata accoppiata con quella di uomini loschi e pericolosi. Chiaramente i media dipingono un crimiine informatico in modo che questa concezione perduri; purtroppo (anche se non sara' cosi' per sempre), il mondo della telematica, delle reti e' un terreno aperto per chi vi sta dentro, ma non viene compreso da chi vi sta fuori; e si sa, l'ignoranza genera sempre diffidenza, incomprensione, talvolta voglia di condannare, senza neanche sapere chi e per cosa. Dal punto di vista sociale, la telematica rivoluzionera' il nostro modo di "essere" socialmente, e non sara' nemmeno questione di troppo tempo, per fare un esempio, a Bologna si sta inaugurando un progetto di connessione della citta' (uffici, negozi, abitazioni private) alla rete mondiale Internet, la piu' grande e diffusa al mondo; un utente di Internet (al momento sono 30000000, in crescita costante ogni anno) puo' chiamare un altro utente che magari si trova lontanissimo e parlargli, inviargli posta elettronica, lavorare o divertirsi insieme a lui. Non si tratta di una visione "profetica", si tratta di una realta' gia' esistente, e nel giro di qualche anno una grossa parte della popolazione mondiale sara' collegata in questa maniera; e'chiaro che tutto cio' cambiera' il nostro modo di pensare e sara' necessario adattarvisi se no se ne sara' tagliati fuori. Tutto cio' pone (e porra') dei problemi di "regolamentazione" del traffico on-line; preciso che tutte le comunicazioni telematiche avvengono attraverso la normale linea telefonica, e pertanto chiunque abbia un computer ed un telefono puo' collegarsi; all'interno delle reti sono vigenti dei regolamenti detti "policy" che riguardano il comportamento da tenersi, ma si tratta di semplici regole di convivenza; vi sono invece delle proposte da parte degli enti governativi di "controllare" questo traffico, per esempio inserendo in ogni apparecchio telefonico o nel modem (l' "interfaccia" tra telefono e computer) un chip che permetta di controllare messaggi sospetti, come vuolfare il governo americano con il chip Clipper, che avrebbe proprio questi scopi; anche se la scusa ufficiale e' quella di evitare che le reti diventino un mezzo per le comunicazioni criminali (certo, lo e' anche la posta!), sono molti i movimenti sorti per contrastare questo progetto, che viene ritenuto oltremodo limitativo della liberta' personale, in quanto demolirebbe il diritto alla privacy; gia' ora vengono ritenuti illegali i software per la crittazione (codifica/decodifica) dei dati, gli unici a garantire la riservatezza. Le reti telematiche, invece, devono essere dei "non-luoghi" dove sia possibile entrare ed agire liberamente, senza nessun controllo da parte del potere; il net (rete) deve essere un luogo dove ogni persona possa esprimere se stessa, senza misere costrizioni di carattere morale, pur mantenendosi ad un livello di correttezza; l'hacker, da questo punto di vista, e' indubbiamente all'avanguardia; probabilmente questa sara' una delle tante sfide per la liberta' di pensiero che dovremo affrontare; i mezzi cambiano, ma i problemi rimangono sempre gli stessi.